Gli Arcipelaghi:
Le isole Marchesi

Le isole Marchesi sono state tra le prime della Polinesia a essere scoperte e colonizzate. Dagli antichi erano note col nome di “Enua enata”, che vuol dire “la terra degli uomini”.

Gli Arcipelaghi:
Le isole Marchesi

Le isole Marchesi sono state tra le prime della Polinesia a essere scoperte e colonizzate. Dagli antichi erano note col nome di “Enua enata”, che vuol dire “la terra degli uomini”.

Gli Arcipelaghi:
Le isole Marchesi

Le isole Marchesi sono state tra le prime della Polinesia a essere scoperte e colonizzate. Dagli antichi erano note col nome di “Enua enata”, che vuol dire “la terra degli uomini”.

Le Marchesi sono 12 isole vulcaniche, le più settentrionali della Polinesia a circa 1.500 km di distanza da Tahiti. Tra queste solo 6 sono abitate e prive di barriera corallina.

Sono caratterizzate da poca spiaggia ma tanta vegetazione che ancora oggi nasconde i vecchi misteri che di tanto in tanto affiorano tra le folte pinate: i tiki, statue di pietra raffiguranti le antiche civiltà dei maori, generalmente di sesso maschile.

Questa cultura ancestrale si riflette nell’artigianato locale la cui ricca produzione è composta da artefatti in legno, osso e pietra. Una curiosità della tradizione sono i tatuaggi, tornati di moda dopo un lungo periodo di censura religiosa.
Le Marchesi sono 12 isole vulcaniche, le più settentrionali della Polinesia a circa 1.500 km di distanza da Tahiti. Tra queste solo 6 sono abitate e prive di barriera corallina.

Sono caratterizzate da poca spiaggia ma tanta vegetazione che ancora oggi nasconde i vecchi misteri che di tanto in tanto affiorano tra le folte pinate: i tiki, statue di pietra raffiguranti le antiche civiltà dei maori, generalmente di sesso maschile.

Questa cultura ancestrale si riflette nell’artigianato locale la cui ricca produzione è composta da artefatti in legno, osso e pietra. Una curiosità della tradizione sono i tatuaggi, tornati di moda dopo un lungo periodo di censura religiosa.

Le Marchesi sono 12 isole vulcaniche, le più settentrionali della Polinesia a circa
1.500 km di distanza da Tahiti. Tra queste solo 6 sono abitate e prive di barriera corallina.

Sono caratterizzate da poca spiaggia ma tanta vegetazione che ancora oggi nasconde i vecchi misteri che di tanto in tanto affiorano tra le folte pinate: i tiki, statue di pietra raffiguranti le antiche civiltà dei maori, generalmente di sesso maschile.

Questa cultura ancestrale si riflette nell’artigianato locale la cui ricca produzione è composta da artefatti in legno, osso e pietra. Una curiosità della tradizione sono i tatuaggi, tornati di moda dopo un lungo periodo di censura religiosa.

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Nuku Hiva è la maggiore delle isole Marchesi.
La capitale Taiohae si trova al centro di un vecchio cratere vulcanico, in parte collassato nell’Oceano Pacifico che ha dato vita a un’ansa naturale con funzione di porto.

Nonostante la mancanza di barriera corallina, le attrazioni non mancano e comprendo la “tohua”, ossia la piazza delle danze, i grandi Tiki dipinti scolpiti in pietra e le piattaforme “paepae hiamoe”, fondamenta delle abitazioni antiche.

 

Nuku Hiva è la maggiore delle isole Marchesi.
La capitale Taiohae si trova al centro di un vecchio cratere vulcanico, in parte collassato nell’Oceano Pacifico che ha dato vita a un’ansa naturale con funzione di porto.

Nonostante la mancanza di barriera corallina, le attrazioni non mancano e comprendo la “tohua”, ossia la piazza delle danze, i grandi Tiki dipinti scolpiti in pietra e le piattaforme “paepae hiamoe”, fondamenta delle abitazioni antiche.

Nuku Hiva è la maggiore delle isole Marchesi.
La capitale Taiohae si trova al centro di un vecchio cratere vulcanico, in parte collassato nell’Oceano Pacifico che ha dato vita a un’ansa naturale con funzione di porto.

Nonostante la mancanza di barriera corallina, le attrazioni non mancano e comprendo la “tohua”, ossia la piazza delle danze, i grandi Tiki dipinti scolpiti in pietra e le piattaforme “paepae hiamoe”, fondamenta delle abitazioni antiche.

La ricchezza naturale dell’isola è composta da numerose grotte visitabili e da monumentali cascate, come quella di Vaipo alta circa 350 metri e custodita da grandi Tiki.

Altra località famosa nella storia delle isole Marchesi è la piccola cittadina di Taipivai, nota per le celebri opere letterarie “Taipi” e “Omoo” di Herman Melville, nelle quali raccontò il suo soggiorno a Nuku Hiva intorno al 1842.
La ricchezza naturale dell’isola è composta da numerose grotte visitabili e da monumentali cascate, come quella di Vaipo alta circa 350 metri e custodita da grandi Tiki.

Altra località famosa nella storia delle isole Marchesi è la piccola cittadina di Taipivai, nota per le celebri opere letterarie “Taipi” e “Omoo” di Herman Melville, nelle quali raccontò il suo soggiorno a Nuku Hiva intorno al 1842.
La ricchezza naturale dell’isola è composta da numerose grotte visitabili e da monumentali cascate, come quella di Vaipo alta circa 350 metri e custodita da grandi Tiki.

Altra località famosa nella storia delle isole Marchesi è la piccola cittadina di Taipivai, nota per le celebri opere letterarie “Taipi” e “Omoo” di Herman Melville, nelle quali raccontò il suo soggiorno a Nuku Hiva intorno al 1842.
L’isola di Ua Huka è nota per la sua riserva botanica e i tanti cavalli selvatici che la abitano e la rendono un altro piccolo paradiso terrestre di questo arcipelago.
L’isola di Ua Huka è nota per la sua riserva botanica e i tanti cavalli selvatici che la abitano e la rendono un altro piccolo paradiso terrestre di questo arcipelago.
L’isola di Ua Huka è nota per la sua riserva botanica e i tanti cavalli selvatici che la abitano e la rendono un altro piccolo paradiso terrestre di questo arcipelago.
La più meridionale delle isole Marchesi è Fatu Hiva e anche quella più lontana dal resto del mondo. Le sue attrazioni naturali sono indimenticabili: i due vulcani e le scogliere dalle linee sinuose come le forme femminili, da cui deriva il nome della baia sottostante “baia delle Vergini”.

L’ artigianato è la risorsa principale del posto: le donne, le “mama”, si occupano della manifattura dei “Tapa”, stoffa di corteccia dipinta con disegni dei tatuaggi degli antichi popoli, e della confezione delle splendide corone di fiori “umuhei”.
La più meridionale delle isole Marchesi è Fatu Hiva e anche quella più lontana dal resto del mondo. Le sue attrazioni naturali sono indimenticabili: i due vulcani e le scogliere dalle linee sinuose come le forme femminili, da cui deriva il nome della baia sottostante “baia delle Vergini”.

L’ artigianato è la risorsa principale del posto: le donne, le “mama”, si occupano della manifattura dei “Tapa”, stoffa di corteccia dipinta con disegni dei tatuaggi degli antichi popoli, e della confezione delle splendide corone di fiori “umuhei”.
La più meridionale delle isole Marchesi è Fatu Hiva e anche quella più lontana dal resto del mondo. Le sue attrazioni naturali sono indimenticabili: i due vulcani e le scogliere dalle linee sinuose come le forme femminili, da cui deriva il nome della baia sottostante “baia delle Vergini”.

L’ artigianato è la risorsa principale del posto: le donne, le “mama”, si occupano della manifattura dei “Tapa”, stoffa di corteccia dipinta con disegni dei tatuaggi degli antichi popoli, e della confezione delle splendide corone di fiori “umuhei”.

Tahuata è la più piccola delle isole Marchesi ed è piena di incisioni rupestri dove si riflette pienamente la cultura marchesiana. Il suo nome in marchesiano significa Aurora.

La sua vera perla è l’ olio di Monoi e la maggior parte dei suoi abitanti di sesso maschile sono scultori. E’ l’unica nelle Marchesi ad avere la barriera corallina che circonda le spiagge di sabbia bianca.

Le altre isole Marchesi sono deserte: Motu One, Hatutu, Eiao, Huta Iti, Futu Hukue Motane.

Tahuata è la più piccola delle isole Marchesi ed è piena di incisioni rupestri dove si riflette pienamente la cultura marchesiana. Il suo nome in marchesiano significa Aurora.

La sua vera perla è l’ olio di Monoi e la maggior parte dei suoi abitanti di sesso maschile sono scultori. E’ l’unica nelle Marchesi ad avere la barriera corallina che circonda le spiagge di sabbia bianca.

Le altre isole Marchesi sono deserte: Motu One, Hatutu, Eiao, Huta Iti, Futu Hukue Motane.

Tahuata è la più piccola delle isole Marchesi ed è piena di incisioni rupestri dove si riflette pienamente la cultura marchesiana. Il suo nome in marchesiano significa Aurora.

La sua vera perla è l’ olio di Monoi e la maggior parte dei suoi abitanti di sesso maschile sono scultori. E’ l’unica nelle Marchesi ad avere la barriera corallina che circonda le spiagge di sabbia bianca.

Le altre isole Marchesi sono deserte: Motu One, Hatutu, Eiao, Huta Iti, Futu Hukue Motane.

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